L'insegnante atea
Recentemente il nostro Direttore della Regione 2 si trovava in Perù con 6 Gedeoni, giunti dagli USA, per assistere un campo locale nelle distribuzioni. Alle ore 4,30 del mattino fu svegliato nel suo albergo da una telefonata del fratello Edoardo che gli dava notizia di una Preside che avrebbe gradito la visita dei Gedeoni in giornata stessa perché quello era l’ultimo giorno di scuola. L’istituto si trova a 100 Km di distanza. Il Direttore regionale ed altri due Gedeoni alle 5 si misero in viaggio e, dopo 2 ore, arrivarono in quella scuola. La Preside diede loro il permesso di entrare in ognuna delle 20 classi per parlare di Gesù, della Sua Grazia, della Sua opera di salvezza e infine donare una copia del Nuovo Testamento agli studenti e ai loro docenti.
Nella prima classe, l’insegnante, non permise loro di entrare, con la seguente testuale motivazione: “siccome io sono atea, e sono certa che anche i miei studenti siano atei, non vedo alcun motivo di far distribuire i Vangeli nella mia classe”.
I Gedeoni proseguirono quindi il loro servizio di distribuzione nelle altre classi dove, dopo aver annunciato il piano di Salvezza molti studenti accettarono il Signore Gesù come proprio personale Salvatore.
I tre Gedeoni, prima di ripartire, ripensarono all’insegnante della prima classe e, dopo aver pregato, tornarono da lei per dirle: “Noi non siamo dei predicatori; siamo dei professionisti cristiani e, attraverso la distribuzione dei Vangeli, desideriamo dare agli studenti una retta indicazione sui valori morali, inculcare loro dei veri e sani principi che, purtroppo, molti giovani hanno perduto in questi tempi di corruzione dilagante”.
Di fronte a tale dichiarazione l’insegnante permise loro la distribuzione dei Vangeli alla sua classe e chiese ai Gedeoni di aggiungere anche parole di esortazione e incoraggiamento ai suoi studenti.
Il terzetto di Gedeoni ebbe così la possibilità di donare un Nuovo Testamento a ogni studente, parlare loro dell’amore di Dio e, infine, mostrare loro nell’ultima pagina il piano di salvezza, il rimedio per il peccato e la decisione di accettare Gesù Cristo nel proprio cuore come Signore e Salvatore.
Prima di riprendere il viaggio pensarono di tornare dall’insegnate per ringraziarla e… la trovarono intenta e assorta nella lettura del Nuovo Testamento. Lei dichiarò di essere stata toccata dalle parole che i Gedeoni avevano rivolto agli studenti e confessò di aver anche apposto il suo nome, nell’ultima pagina, e firmato il piano di salvezzaGrazie a Dio, attraverso il servizio di distribuzione delle scritture dei Gedeoni, un’insegnante “atea” e i suoi venti studenti “atei”, quel giorno ebbero l’opportunità di conoscere il grande amore di Dio e ricevere la salvezza quale dono della grazia del Signore Gesù Cristo.